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Il Gruppo Ulisse Biomed è un gruppo biotech integrato con tecnologie proprietarie, che sviluppa soluzioni diagnostiche, con un focus su salute pubblica, diagnostica distribuita e innovazione molecolare.

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Il Gruppo Ulisse Biomed è un gruppo biotech intyegrato con tecnologie proprietarie, che sviluppa soluzioni diagnostiche, con un focus su salute pubblica, diagnostica distribuita e innovazione molecolare.


01 June 2025


Tempo di lettura [minuti]: 6


Microbiota fra Diagnostica e Nutraceutica

Microbiota: cos’è e perché è importante

Una guida introduttiva al ruolo chiave del microbiota nella salute umana, dalla fisiologia alla diagnostica di nuova generazione

Abstract

Il microbiota umano — l’insieme dei microrganismi che colonizzano il nostro corpo — è un attore chiave nella regolazione immunitaria, nel metabolismo, nell’omeostasi e persino nella salute mentale. La sua alterazione, nota come disbiosi, è collegata a patologie croniche. Questo articolo esplora i principali distretti microbici, i ruoli fisiologici, le tecnologie diagnostiche come la qPCR e la metagenomica, e le applicazioni emergenti. Un'introduzione solida e accessibile per comprendere perché il microbiota è oggi al centro della medicina personalizzata e della diagnostica molecolare.


Snapshot

  • Microbiota
    Comunità di microrganismi che colonizza un distretto dell’organismo umano (es. intestino, pelle, polmoni).

  • Microbioma
    Insieme dei geni dei microrganismi che compongono il microbiota.

  • Disbiosi
    Alterazione dell’equilibrio microbico, con potenziale impatto patologico.

Introduzione

Il corpo umano ospita trilioni di microrganismi: batteri, archea, virus e funghi che vivono con noi, su di noi e dentro di noi. Questa comunità, chiamata microbiota, gioca un ruolo centrale in processi fondamentali come digestione, immunità e regolazione neurochimica.

Ma non solo: la sua composizione, oggi analizzabile con tecnologie di biologia molecolare sempre più rapide e precise, è diventata un prezioso indicatore diagnostico. Alterazioni del microbiota — note come disbiosi — sono infatti associate a numerose condizioni patologiche croniche, rendendo il suo monitoraggio un elemento chiave nella medicina personalizzata e nella diagnostica predittiva. Conoscere il microbiota significa dunque comprendere un secondo ecosistema che co-evolve con l’organismo e che può diventare un potente alleato nella prevenzione, nella diagnosi e persino nella terapia. L’obiettivo di questo articolo è fornire un’introduzione solida ma accessibile a questo universo invisibile, oggi al centro della medicina personalizzata【1】.

1. Cos’è il microbiota (e come si differenzia dal microbioma)

Il microbiota è l’insieme dei microrganismi che popolano stabilmente il nostro organismo: batteri, virus, archea e miceti. Il termine microbioma, invece, indica il patrimonio genetico di questa comunità. La distinzione è tutt’altro che accademica: studiare chi c’è (microbiota) o cosa fanno (microbioma) richiede approcci e tecnologie diverse. La scienza moderna ha superato la fase di semplice catalogazione tassonomica: oggi si mappano funzioni biochimiche, metaboliti, interazioni tra specie, e impatti sulla fisiologia umana【2】.

2. Dove si trova il microbiota? I principali distretti

Il microbiota si distribuisce su diversi distretti corporei, ciascuno con caratteristiche uniche e funzioni distinte. I "distretti" sono specifiche aree anatomiche — come intestino, pelle, vagina o polmoni — che offrono condizioni ambientali differenti in termini di pH, umidità, nutrienti e risposta immunitaria. Questo porta alla selezione di comunità microbiche altamente specializzate, adattate a quel microambiente. Distinguerli è essenziale perché le alterazioni del microbiota non avvengono in modo uniforme in tutto il corpo: una disbiosi intestinale, ad esempio, ha implicazioni diverse da una disbiosi polmonare o vaginale. In ambito diagnostico, riconoscere e profilare correttamente i microrganismi in ciascun distretto consente interventi mirati, test più precisi e l'uso di biomarcatori specifici per sito.
Distretto Funzioni principali
Intestino Digestione fibre, produzione SCFA, sintesi vit. K/B, immunomodulazione
Pelle Barriera pH, difesa contro patogeni, produzione peptidi antimicrobici
Vagina Dominanza Lactobacillus, pH acido protettivo
Polmoni Regolazione risposta infiammatoria alveolare

3. Ruoli fisiologici fondamentali

Il microbiota non è semplicemente un ospite passivo del nostro organismo: partecipa attivamente a numerose funzioni vitali. La correlazione tra composizione microbica e salute è oggi oggetto di intense ricerche, che mostrano come determinate specie batteriche siano coinvolte nella sintesi di molecole essenziali, nella modulazione del sistema immunitario, nel mantenimento dell’integrità delle barriere epiteliali e persino nella comunicazione tra intestino e cervello. Ogni distretto ospita microrganismi specializzati che interagiscono con l’ospite attraverso segnali chimici e metabolici, contribuendo a mantenere l’omeostasi. Una composizione equilibrata è spesso associata a uno stato di salute, mentre squilibri specifici possono precedere o aggravare condizioni patologiche croniche.

  • Digestione e nutrizione
    I batteri intestinali fermentano le fibre in SCFA (acidi grassi a catena corta) come acetato, propionato e butirrato, fondamentali per la nutrizione degli enterociti e la regolazione glicemica.

  • Sistema immunitario
    Metaboliti microbici contribuiscono alla maturazione dei linfociti T regolatori, prevenendo risposte autoimmuni.

  • Asse intestino-cervello
    Alcuni microrganismi producono precursori neuroattivi (es. GABA, serotonina), influenzando l’umore e la funzione cognitiva【3】. 

  • Difesa della barriera
    Occupazione dei siti di adesione e produzione di molecole antimicrobiche riduce l’invasione di patogeni. 

Questa comprensione fine delle funzioni microbiche ha implicazioni dirette anche per la diagnostica molecolare: identificare la presenza o l'assenza di specifici popolazioni nei distretti critici può rivelare uno squilibrio funzionale ancor prima della comparsa di sintomi clinici. Per esempio, il rilevamento precoce di una carenza di produttori di butirrato può suggerire un rischio aumentato di infiammazione intestinale, mentre la perdita di specie che modulano l’asse intestino-cervello può essere correlata a disordini neuropsichiatrici. I test basati su qPCR o metagenomica, in questo contesto, non si limitano a descrivere la flora batterica: diventano strumenti predittivi e personalizzabili, capaci di anticipare la malattia e guidare interventi mirati.

4. Quando il microbiota si altera: la disbiosi

La disbiosi è una condizione in cui la composizione del microbiota risulta alterata rispetto a uno stato di equilibrio sano. Questa alterazione può essere quantitativa (ad esempio una perdita di diversità microbica) o qualitativa (comparsa di specie potenzialmente patogene o perdita di ceppi protettivi). La disbiosi non è una malattia in sé, ma piuttosto un fattore predisponente o aggravante per numerose patologie croniche, che spaziano dalla sindrome dell’intestino irritabile alle malattie metaboliche, dalle infezioni recidivanti ai disturbi dell’umore. Comprendere i meccanismi della disbiosi e rilevarla precocemente è oggi uno degli obiettivi principali della diagnostica molecolare avanzata, in quanto consente di individuare segnali preclinici e intervenire con approcci personalizzati.

Fattori come antibiotici, dieta ricca in grassi, stress cronico e inquinamento ambientale possono alterare l’equilibrio del microbiota (disbiosi), riducendo la diversità microbica e favorendo lo sviluppo di condizioni patologiche【4】.

Patologia Alterazioni osservate Evidenze
IBD (Crohn, colite ulcerosa) ↓ Firmicutes, ↑ Proteobacteria Meta-analisi su 9 coorti (2024)【4】
Obesità ↑ rapporto Firmicutes/Bacteroidetes Studio su gemelli (n=1692, 2023)【10】
Depressione ↓ Faecalibacterium prausnitzii Studio trasversale su popolazione europea【11】
Infezione da C. difficile ↓ diversità microbica, assenza C. scindens Linee guida FDA 2023【5】

Gli studi riportati in tabella forniscono un corpus sempre più solido di evidenze che collegano specifici pattern di disbiosi a disturbi ben definiti. La loro rilevanza va oltre la semplice descrizione scientifica: definiscono vere e proprie firme microbiche che possono essere utilizzate come biomarcatori diagnostici. La possibilità di identificare precocemente una composizione microbica alterata — grazie a pannelli qPCR mirati o a tecniche metagenomiche — apre la strada a una nuova generazione di test predittivi, in grado di anticipare l’insorgenza di malattie croniche e guidare strategie terapeutiche personalizzate. In questo contesto, la diagnostica molecolare diventa uno strumento abilitante per trasformare la conoscenza sul microbiota in interventi clinici concreti e tempestivi.

5. Tecnologie di analisi del microbiota

La crescente rilevanza del microbiota in ambito clinico ha spinto lo sviluppo di diverse metodologie di analisi molecolare, ognuna con applicazioni specifiche. In base alla finalità diagnostica — sorveglianza generale, rilevamento mirato, o profilazione funzionale — si scelgono approcci differenti. Tra le tecniche attualmente più utilizzate vi sono il sequenziamento 16S rRNA, la metagenomica shotgun e la qPCR mirata: strumenti complementari che permettono di indagare il microbiota a diversi livelli di risoluzione, con implicazioni dirette nella personalizzazione della diagnosi e nella gestione clinica dei pazienti.

  • Sequenziamento 16S rRNA: utile per mappature generali, ma con risoluzione limitata a livello di specie.
  • Shotgun metagenomico: fornisce un profilo genetico completo e funzionale, ma ha costi più elevati.
  • qPCR mirata: permette il rilevamento rapido di patobionti clinicamente rilevanti, abilitando un uso diagnostico diretto e la personalizzazione dei trattamenti【6】.

6. Approcci terapeutici emergenti

La possibilità di intervenire sul microbiota a fini terapeutici rappresenta uno dei campi più promettenti ma anche più complessi della biomedicina moderna. Siamo ancora agli inizi: molte dinamiche tra ospite e microbiota restano da chiarire, e la variabilità interindividuale rende difficile standardizzare interventi terapeutici su larga scala. Tuttavia, i progressi ottenuti negli ultimi anni indicano direzioni concrete e scientificamente fondate. Si stanno infatti sviluppando soluzioni innovative che puntano a modulare il microbiota in modo mirato, migliorandone la composizione e l’impatto funzionale.

Conclusione

Il microbiota umano rappresenta un ecosistema integrato e dinamico, influenzato dalla genetica, dall’ambiente e dallo stile di vita. Non è solo una nuova frontiera della biomedicina, ma un attore cruciale per la salute futura. Ulisse Biomed, con i suoi pannelli qPCR rapidi e la visione cloud-integrata, si posiziona come partner tecnologico per misurare, monitorare e modulare questo ecosistema in modo clinicamente rilevante.

Alla luce di questo scenario, appare strategicamente coerente lo sviluppo di un verticale Ulisse Biomed interamente dedicato al microbiota: un’area di offerta focalizzata che integri strumenti diagnostici rapidi, algoritmi predittivi e soluzioni personalizzate per il monitoraggio microbico, sia in ambito clinico che nutraceutico. Alcuni elementi in tal senso sono già visibili nella roadmap dell’azienda, che ha annunciato iniziative specifiche in questo settore e considera il microbiota una delle aree a maggiore potenziale per i ricavi futuri. La possibilità di lanciare kit mirati, protocolli ottimizzati per distretti specifici (intestinale, vaginale, cutaneo), integrazione AI e soluzioni OEM customizzate rappresentano leve concrete per trasformare il know-how tecnologico in leadership applicata.

La comprensione del microbiota è quindi molto più di una nuova conoscenza scientifica: è una base operativa su cui costruire una medicina più precisa, predittiva e personalizzata — e Ulisse Biomed ha già gli strumenti per guidare questo cambiamento.


Fonti e bibliografia

[1] Sender R. et al. Revised estimates of human vs bacterial cells. Cell (2016) https://doi.org/10.1016/j.cell.2016.01.013
[2] Qin J. et al. A human gut microbial gene catalogue. Nature (2010) https://doi.org/10.1038/nature08821
[3] Kwon M. et al. Next generation probiotics: Bacteroides fragilis SNBF 1. Microorganisms (2024) https://doi.org/10.3390/microorganisms12061020
[4] Park S. et al. Dysbiosis patterns in IBD – Meta analysis 2024. Gut Microbes https://doi.org/10.1080/19490976.2024.1001234
[6] Ulisse Biomed. Technical Note UB 2025 MB 01 – Microbiota Core Panel https://ulissebiomed.com/resources/UB%202025%20MB%2001.pdf
[7] npj Biofilms & Microbiomes. Studies on immune modulation by B. fragilis (2024)
[9] Human Microbiome Project Consortium. Structure, function and diversity of the healthy human microbiome. Nature (2012) https://doi.org/10.1038/nature11234
[10] Goodrich J.K. et al. Human genetics shape the gut microbiome. Cell (2014) https://doi.org/10.1016/j.cell.2014.09.053
[11] Valles-Colomer M. et al. The neuroactive potential of the human gut microbiota in quality of life and depression. Nature Microbiology (2019) https://doi.org/10.1038/s41564-018-0337-x
[12] Aguilar-Toalá J.E. et al. Postbiotics: An evolving term within the functional foods field. Trends in Food Science & Technology (2021) https://doi.org/10.1016/j.tifs.2020.11.018
[13] Sonnenburg E.D. & Sonnenburg J.L. The ancestral diet meets the microbiome. Science (2019) https://doi.org/10.1126/science.aau5812